sabato 24 febbraio 2007

in the jungle the might jungle the lion sleep tonight


c'è questo problema della guida automobilistica
a napoli che ormai è una specie di assioma, ovvero - wikipedia mi aiuta a dire- : una proposizione o un principio che viene assunto come vero perchè ritenuto evidente o perchè fornisce il punto di partenza di un quadro teorico di riferimento.

a napoli ci pieghiamo
tutti all'evidenza di questo fatto, il fatto, appunto, che i concittadini partenopei siano assolutamente incapaci di rispettare qualsivoglia regola di circolazione e bonton stradale. quando ci infiliamo nelle nostre scatolette sgangherate e ammaccate e ci lanciamo sul nastro asfaltato tutto quello che possiamo fare, qui a napoli, è augurarci che non ci accada niente di davvero irreparabile o che la strada su cui ci stiamo dirigendo non sia talmente disastrata dal farci rimpiangere le sabbie mobili, che quelle almeno quando ti risucchiano poi non ti sputano fuori un paio di copertoni sfondati.

ieri io e rastiki ci siamo messe in macchina per raggiungere un pò di persone al centro, immettendoci spensieratamente nel traffico di p.za carità e poi giù verso le poste centrali. voglio dire, io non sarò questo gran pilota ma diciamo che cinque anni di patentato a napoli qualcosa me l'hanno insegnata. ma mi sbagliavo.
difatti ho scansato per molto poco un tamponamento.
che cos'è successo, che dopo aver segnalato con la freccia la mia intenzione di sorpassare un autoveicolo che stava inchiodando mi sono spostata sulla sinistra, ho guardato nello specchietto retrovisore e ingranato la terza marcia, dal momento che si andava a 15 all'ora e la velocità di crociera della seconda ci stava tutta, ma quando ho intrapreso il sorpasso mi sono trovata incastrata tra due automobili. una batmobile si era infatti improvvisamente materializzata alla mia sinistra. posso solo immaginare che qualcuno avesse trovato particolarmente lenta la mia manovra di sorpasso e avesse deciso che non poteva attendere oltre nel recarsi dove il suo culo da supereroe lo stava portando.

di fronte a episodi del genere che puoi fare se non cedere il passo alla scaltrezza della batmobile e ingoiare il risentimento provocato dal supposto eatmydust che ti viene consegnato,
con tanto di topping di monossido di carbonio, senza troppi convenevoli a manovra conclusa. è quello che ho fatto io appunto, bestemmiando tra i denti la discendenza matrilineare del supereroe.

a meno che tu non ti senta particolarmente portato al diverbio è infatti bene prendere queste episodi con filosofia, che tanto funziona così: quando corri c'è sempre qualcuno che corre più veloce di te, e quando pensi che stai battendo il record mondiale,ecco arrivare un ghanese armato di zampe da giraffa a polverizzare tutti tuoi sforzi.

cosa si fa in questi casi: ci si continua ad allenare e migliorare, ma con i propri limiti che sono delle gambe irrimediabilmente appesantite dalla comodità della vita metropolitana, o ci si lancia come cani forsennati ad inseguire una barretta di purina per poi venire meno a metà inseguimento perchè colti da infarto?


mentre facevo il mio bucato a mano pensavo che mi piacerebbe scrivere come nick hornby e avere delle intuizioni geniali sulla banalità della vita quotidiana per renderla volendo un pò unica, un pò speciale, no.
mi è venuto in mente altafedeltà, è chiaro, la storia di quest'uomo sfigatissimo che ha problemi con tutti, con i suoi amici disadattati e con queste donne che lo fanno irrimediabilmente soffrire. mi sembra un esempio calzante di come si possa costruire un impianto narrativo sul nulla - quello che dicevamo l'altro giorno, quell'altro nulla.
dicevo in modo un pò egomaniaco, beh, se ci è riuscito hornby posso riuscirci anche io con il mio blog sul criceto birturbo, e cercavo di raccogliere una serie di spunti nel mare di inutilità che è la mia vita. me ne sono venuti in mente un pò, ma quando ho provato a sistemarli, diciamo in un ordine che potesse stare bene qui sopra, mi sono avvilita.
già perchè un romanzo a una certa finisce chè è come una bomba ad orologeria, sai che presto esplode e leggi, non so, un trecento pagine, senza morire di noia
prima, proprio perchè sai che a un certo punto finiranno, giusto? e il bello della lettura sta proprio nell'epilogo della storia, almeno per me che sono cresciuta a pane e agatha christie e mi aspetto sempre che con la fine arrivi la soluzione del mistero, lo svelamento dell'arcano; ma con un roditore nel cervello a quel epilogo può mai andare incontro questo blog?

la domanda è: esattamente cosa si può fare per ammazzare il criceto che vive dentro di me? silvia è preoccupata, sostiene che oramai lui sia affetto da elefantiasi e che stia crescendo a dismisura e questa cosa inizia a preoccupare anche me, perchè lo sento pascere felice.

il problema è che lui non vuole arrendersi al fatto di non essere un corridore keniota e continua a dimenarsi goffamente nel tentativo di circumnavigare il muro di automobili che appunto oggi pomeriggio gli si è parato davanti nella forma di un irrimediabile STOP (diritto di precedenza). è come un automobilista napoletano: impaziente, nervoso e aggressivo che a furia di prendere le curve strette mi sta provando un discreto voltastomaco.

ma se silvia sostiene che le mascelle portentose delle
tarme sono in grado di corrodere metri e metri di travi in pochi giorni, allora io ho fede che i dimenamenti del mio roditore servano a qualcosa e che prima o poi tanta spericolatezza venga premiata con una bella coppa e un arrivederci e grazie.

nel qual caso potrei finalmente andare a letto un pò prima delle quattro meno un quarto a.m.










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